Imperatore d'Oriente. Abbandonò il proprio nome di
Artemio per assumere quello di
A. quando fu incoronato imperatore,
nel 713, succedendo a Filippico, deposto in seguito a una rivolta. In un'epoca
caratterizzata da laceranti lotte di religione e da violenti attacchi da parte
degli Arabi all'Impero romano,
A. cercò di difendere i confini e
di ristabilire l'ortodossia, in particolare combattendo l'eresia del
monotelismo: accettò infatti le disposizioni del Concilio ecumenico III
di Costantinopoli, ristabilendo normali relazioni con Roma. Il suo regno
durò fino al 716, quando dovette rinunciare al trono a causa di una
rivolta di marinai che gli opposero Teodosio III, un esattore di tributi della
loro regione, e lo costrinsero a rifugiarsi in un convento a Tessalonica. Il
tentativo di riassumere il potere, strappandolo a Leone III l'Isaurico,
fallì e si concluse con la sua decapitazione (m. Costantinopoli
721).